INTERVENTO AL VETRIOLO PRO CUBA DEL PRESIDENTE DEL MESSICO AL SUMMIT DELLA CELAC

E’ un intervento al vetriolo contro la politica estera degli USA, in favore di una unità pan latino americana e pro Cuba, quello di Obrador, in occasione del summit in Messico della CELAC – Community of Latin America and Caribbean States . Vista l’occasione è un discorso denso di riferimenti storici quello di López Obrador, presidente del Messico dal dicembre del 2018, intervento pronunciato lo scorso 24 luglio di fronte ai rappresentanti di ben 33 Paesi Americani.

Nel suo intervento il presidente del Messico paragona Cuba alla storica resistenza ai romani della Numanzia nell’estate del 133 a.C., quando il mitico popolo celtiberico della Castilla y León (Spagna), resistette all’assedio delle armate di Roma comandate da Publio Cornelio Scipione. Gli abitanti di Numanzia preferirono infine suicidarsi piuttosto che arrendersi alle truppe di Scipione.

INTERVENTO

L’occasione è ghiotta: la cerimonia per l’anniversario della nascita del libertador Simón Bolivar, nel Castello di Chapultepec, epico baluardo della resistenza del Messico agli Stati Uniti nella guerra del 1848.

Il discorso di Obrador tocca anche il Trattato di Guadalupe Hidalgo del 1848 con cui termina il conflitto tra Statti Uniti e Messico. Con questo trattato il Messico cede il Texas, l’Alta California e Santa Fe de Nuevo México e gli Stati Uniti accettano di pagare 15 milioni di dollari come indennizzazione per i danni materiali. Inoltre gli USA condonano 3,25 milioni di dollari del debito che il Messico aveva e Il Messico accetta definitivamente il Rio Grande come confine tra Stati Uniti e Messico.

L’ASPIRAZIONE ALL’UNITA’ PAN LATINO AMERICANA

Nel suo intervento Lopez Obrador rilancia l’aspirazione mai sopita alla costruzione di una entità politica autonoma dagli USA dei paesi del Caribe e dell’America Latina citando Cuba come esempio: “Quest’isola deve essere considerata come esempio di resistenza e penso che per questa stessa ragione dovrebbe essere dichiarata patrimonio dell’Umanità. Allo stesso tempo sostengo che già è ora di una nuova convivenza tra tutti i Paesi americani perché il modello imposto da più di due secoli è finito, non ha futuro né via d’uscita, non porta più benefici a nessuno, oggi le due opzioni che abbiamo sono di integrarci agli Stati Uniti o di opporci in forma difensiva”.

“È giunto il tempo di esprimere e percorrere una terza opzione, quella di dialogare con i governanti degli Stati Uniti e convincerli che una nuova relazione tra i Paesi americani è possibile. Considero che attualmente ci sono le condizioni per raggiumgere questo obiettivo che ci rispettino e camminare insieme, senza che nessuno resti indietro” aggiunge Obrador.”

GLI USA E L’AMERICA LATINA SECONDO OBRADOR.

“Non è una cosa da poco confinare con gli Stati Uniti, la nostra vicinanza con loro ci obbliga a cercare accordi, però abbiamo potenti ragioni per far valere la nostra sovranità e dimostrare che non siamo un protettorato, una colonia o il loro giardino di casa.”

Inoltre è inaccettabile la politica degli ultimi due secoli, caratterizzata da invasioni, per mettere o rimuovere governanti per capriccio della superpotenza (gli USA ndr). Dobbiamo dire addio alle imposizioni, alle ingerenze, alle sanzioni, alle esclusioni e ai blocchi economici

LOPEZ NUOVO LIBERTADOR?

“Al contrario, applichiamo il principio di non intervento, di autodeterminazione dei popoli e soluzioni pacifiche delle controversie” continua Lopez.

“Iniziamo nel nostro continente una relazione seguendo la premessa di George Washington, secondo la quale le nazioni non devono approfittarsi delle sfortune degli altri popoli. Sono cosciente della dimensione di questa idea, la mia proposta è, né più né meno, quella di sostituire la Organizzazione degli Stati Americani con un organismo veramente autonomo, che non sia lacchè di nessuno ma legato alla nostra storia, alla nostra realtà ed alle nostre identità

Un organismo che sia mediatore, nei temi di diritti umani e democrazia ma solo dopo richiesta e accettazione delle parti in conflitto. È un compito grande per diplomatici e politici, ma vale la pena tentarlo. Manteniamo vivo il sogno di Bolivar”.

IL RICHIAMO ALLA DOTTRINA MONROE’ E LA DIFESA DI CUBA

Lopez brador ne suo intervento tocca anche la dottrina Monropronunciata da James Monroe il 2 dicembre del 1823 in un discorso di fronte al Congresso USA. In quel discorso, passato poi alla storia, Monroe affermò sostanzialmente che gli Stati Uniti non avrebbero permesso alcuna ingerenza dell’Europa negli affari americani, ad eccezione delle colonie americane già di proprietà europea.

“Da allora”, afferma il presidente, “gli Stati Uniti mantengono un’influenza predominante in America, ad eccezione di Cuba, nazione che ha imposto la propria indipendenza”.

2 NAVI DI AIUTI A CUBA IN PARTENZA DAL MESSICO

Il Messico inoltre invierà due navi della Marina Militare a Cuba con vettovaglie e materiale medico come esempio concreto di solidarietà a Cuba e contro il blocco statunitense, ha riferito giovedì il governo messicano di Obrador:
Il minostro degli Esteri ha indicato che le navi partiranno dal porto di Veracruz con siringhe, aghi, bombole di ossigeno, mascherine, latte in polvere, fagioli, riso, benzina, diesel, olio, fagioli e scatolette di tonno.

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Alessandro Bonafede